Qualche Volta Il Buon Dio Si Ricorda Che I Buoni Siamo Noi

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Synopsis

Qualche volta il buon Dio si ricorda che i buoni siamo noi.
Tre casi per “Peppino” Pontorieri
“La Pastasciutta della carità”
“L'antro della Sibilla”
“Guerra di camorra”

Il protagonista di questi tre racconti è un commissario di polizia napoletano, Giuseppe Pontorieri, che incontriamo nella sua prima indagine a Verona come semplice ispettore, poi trasferito a Napoli e promosso commissario.
Accanto a lui si muovono, oltre ai protagonisti delle vicende e dei casi di cui di volta in volta si deve occupare, la mamma Angelina, fiera ottantenne sincera democratica orgogliosa del lavoro del figlio, e, nel contempo, mai dimentica del ruolo della polizia ai tempi di Scelba e Tambroni.
Con la mamma lo zio Francesco, pensionato delle acciaierie di Bagnoli, perplesso comunista traghettato nelle file del PD napoletano e Frieda Schmidt, funzionario della polizia tedesca, fidanzata prima, poi moglie a Napoli dove si trasferisce da sposata e, nell'ultimo caso, il figlio Giovannino.
“La pastasciutta della carità” si svolge a Verona e racconta della morte di un barbone su cui l'ispettotre Pontorieri viene chiamato ad indagare, e su cui riuscirà a far luce grazie anche all'aiuto di tre “improbabili” clochard amici del morto.
“L'antro della Sibilla” percorre invece le vicende di un “serial killer” all'opera a Napoli in un intrigo che vede coinvolta anche la marina militare americana e il corpo dei “Navy Seal.”
In “Guerra di camorra” è il business dei rifiuti a farla da protagonista in una vicenda che si dipana tra Napoli e la Germania e in cui, l'ottimo Pontorieri è chiamato a far luce.
Un po' giallo, un po' “noir”, le tre storie mi sembra si facciano leggere: un velo di mistero, una spruzzata di “social” e, per finire, quel tanto di disincanto per una giustizia bendata, ma spesso anche girata da un'altra parte.